Economia Spicciola: Perché Lavorare Non Vuol Dire Fare Soldi

Economia Spicciola: Perché Lavorare Non Vuol Dire Fare Soldi

Lavorare non è fare soldi

Uno stilista in ascolto delle persone reali

Viviamo dentro un malinteso. E questo malinteso ha un prezzo altissimo.

Nel linguaggio comune, usiamo i verbi lavorare e fare soldi come se fossero la stessa cosa.
Ma non lo sono. Non lo sono mai stati, e oggi meno che mai.

Lo capisci solo quando, dopo dieci anni dietro un banco — ad ascoltare gente, a osservare comportamenti, a servire imprenditori, operai, impiegati e liberi professionisti — ti rendi conto che chi lavora tanto spesso guadagna poco, e chi guadagna tanto spesso lavora poco.


📍 Lavorare significa produrre uno sforzo.

Fare soldi significa stare dentro una struttura che li sposta.

La parola “lavorare” deriva dal latino labor, cioè “fatica, sforzo fisico”.
La parola “guadagno” invece ha una radice più commerciale: implica un calcolo, una trattativa, una posizione vantaggiosa dentro un sistema di scambi.

Nessuno ci spiega questa differenza.
Anzi: ci educano a pensare che più sforzo = più guadagno.
Ma la verità è che il sistema economico moderno non funziona più così.


💡 Se lavori, guadagni.

Solo se sei in posizione per farlo.

Oggi, se sei un dipendente — anche se lavori 10 ore al giorno — difficilmente ti staccherai dallo stipendio fisso.
Se sei un artigiano, lavori con le mani. Ma non fai sistema.
Se sei un freelance, fai mille fatture ma sei solo nel mercato.
E se sei un piccolo imprenditore, vendi tempo, manodopera e servizi… esattamente come un operaio.

Ecco la verità:
chi lavora è spesso intrappolato nella produzione operativa.
Chi fa soldi è spesso posizionato nei flussi: della finanza, del potere, dell’intermediazione.


🧱 Il problema?

Non è il talento. È la struttura.

Nel mio lavoro da stilista — dove ascolto vite e misuro sogni — mi accorgo che tutti i ruoli si scontrano con la stessa barriera:

  • Il dipendente guadagna poco e non scala.

  • Il piccolo imprenditore ha mille spese e margini risicati.

  • L’artigiano fa tutto da solo e non riesce a crescere.

  • Il freelance viene pagato solo se produce.

  • L’educatore, l’infermiere, il tecnico: fanno lavori fondamentali, ma non generano capitale.

Il mercato li chiama “posti di lavoro”, ma in realtà sono posti nel sistema produttivo, non nel sistema dei guadagni.


🔍 L’illusione linguistica: parole che sembrano uguali, ma non lo sono

  • Lavorare ≠ Produrre reddito

  • Essere imprenditore ≠ Scalare

  • Essere freelance ≠ Avere libertà

  • Essere autonomo ≠ Essere indipendente

In Sardegna diciamo:
"Chentu concas, chentu berrittas."
Cento teste, cento berretti: ognuno la pensa a modo suo.
Ma su questo dovremmo metterci d’accordo tutti, perché il problema è strutturale, non personale.


💰 I soldi non si fanno lavorando.

Si fanno posizionandosi nei meccanismi che li muovono.

Questa è la realtà che impari ascoltando tutti i giorni chi cerca di "farcela".
Non bastano il talento, l’impegno, la formazione.
Se il prodotto che offri è manodopera, tempo, servizi esecutivi, il sistema ti tiene basso.
E non c’è crescita reale senza leva, distribuzione o sistema.


🧭 Che fare, allora?

Il mio lavoro di stilista non è più solo fare abiti.
È osservare il corpo sociale.
E questo blog nasce proprio per dare voce a quello che tanti vedono ma non riescono a raccontare.

Chi lavora oggi non è pigro.
È bloccato in una struttura che premia il capitale e penalizza il lavoro.
Che premia chi gestisce e punisce chi produce.
Che dice: “Sei libero”, ma ti fa vendere tutto: il tempo, l’identità, il sogno.


✊ La vera alleanza:

Non tra categorie, ma tra chi lavora contro chi non ha più bisogno di farlo.

Dipendenti e imprenditori devono allearsi, non combattersi.
Perché il sistema che li opprime è lo stesso.
Perché nessuno scala davvero, se non si cambiano le regole del gioco.


📌 SRDN Backstage Society nasce per questo.

Per dire le cose come stanno.
Per fare chiarezza, parola per parola.
Perché essere precisi è molto più conveniente che vivere nell’equivoco.

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